Consigli per paesaggi da vendere

Se si ha intenzione di realizzare fotografie paesaggistiche da vendere oltre che per il nostro piacere di fotografare, ecco alcuni consigli per paesaggi da vendere. Riviste, enti del turismo, ecc. sono venditori e non fotografi, le fotografie che vanno bene per  una esposizione o mostra potrebbero non andare bene per un giornale o un volantino.

  • Anche a mezzogiorno – Tutti i fotografi sanno che la luce migliore per i paesaggi è quella delle “ore dorate” intorno all’alba o al tramonto, quando il basso angolo del sole rivela contorni e superfici della scena e li immerge in una luce gloriosa. Se fotografiamo solo un paio d’ore al giorno, però, alla fine si avrà poco materiale e avremo sprecato tempo e denaro per gli spostamenti rendendo una intera giornata poco proficua. Sotto la luce forte e il cielo azzurro del mezzogiorno i colori appaiono più ricchi e saturi.
  • Scattiamo in orizzontale e verticale – La gran parte delle fotografie pubblicate sulle riviste è in formato verticale. Sembra ovvio che richiedano immagini verticali, se pensiamo che verticale è anche il taglio delle pagine. D’altra parte, se studiamo un po’ l’enorme mole di calendari in distribuzione notiamo che, in questo caso, le foto sono quasi tutte in orizzontale. Non significa che ognuno di questi mercati non usi mai immagini nell’altro formato, naturalmente le riviste pubblicano anche immagini orizzontali e alcuni calendari sfruttano il formato verticale; questo per fare un esempio. Per massimizzare le possibilità di vendere una foto si può cercare di fotografare ogni scena in entrambi i formati, sempre se è possibile farlo rispettando le regole della composizione e se la scena funziona davvero in entrambe i sensi.
  • Componiamo con in mente il testo – Se sfogliamo le pagine delle riviste in edicola ci accorgiamo che quasi tutte hanno il titolo in una posizione evidente, in alto sulla copertina, e diverse altre porzioni di testo distribuite intorno all’immagine. Difficilmente troveremo una sola pagina senza almeno una riga di testo. Per questo è sempre una buona idea lasciare un po’ di spazio extra in alto e ai bordi della composizione, in modo che i titoli possano essere aggiunti se dovesse essere pubblicata.
  • Concentrarsi sui dettagli – La fotografia paesaggistica non si fonda solo su ampi spazi e vedute a perdifiato realizzate con il grandangolo, può essere appropriato anche riprendere i dettagli di un paesaggio. Close-up  e macro possono essere molto richiesti. Se fotografiamo lungo una costa, per esempio, ci sono molti soggetti su cui metterci alla prova: disegni della sabbia, motivi di alghe, conchiglie, ecc.
  • Muoversi con mezzi propri – Muoversi con un mezzo proprio significa andare dove si vuole e quando si vuole. Auto, moto, furgone, camper, ogni mezzo ha i suoi pregi e difetti, quello che conta è che non siamo vincolati ad orari, se poi ci portiamo anche il vitto risparmieremo ulteriormente.
  • Lavorare con la luce – Ogni ora ha la sua luce particolare, come già detto, le ore migliori per un paesaggio sono quelle dorate, ma in altri orari con luce laterale si possono rivelare contorni e superfici, un filtro polarizzatore è molto utile, con il sole a picco si può pensare all’infrarosso, quindi spazio alla creatività a qualsiasi ora.
  • Luoghi di interesse – Pensando alla fotografia paesaggistica, è facile immaginare scene ambientate al mare, montagna o campagna. Le foto che mostrano edifici o luoghi famosi, però, sono molto richieste dalle riviste locali, come da enti del turismo, archivi fotografici e altri mercati analoghi. Ponti, rovine, chiese o edifici religiosi possono essere impiegati per attirare i turisti: se riusciamo a riprendere in modo originale o con una luce interessante possiamo aumentare le chance che i nostri scatti vengano richiesti.
  • Scatto remoto – La migliore tecnica per fotografare un paesaggio è: cavalletto, specchio alzato e scatto remoto (telecomando), quest’ultimo ci consente di scattare nel preciso istante in cui vogliamo, per esempio quando un’onda s’infrange sulla scogliera. Con il cavalletto non si usa lo stabilizzatore, con la prima pressione sul telecomando si fa alzare lo specchio (altre vibrazioni che si tolgono), con la seconda pressione si apre l’otturatore eseguendo lo scatto nell’istante voluto.
  • Includere persone nello scatto – In linea di massima un paesaggio è bello in quanto mostra ciò che la natura ha realizzato, tuttavia per un osservatore è più facile immaginarsi in un luogo quando può identificarsi in una figura che si trova proprio lì, senza contare che la presenza di una persona può dare il senso delle dimensioni della scena. Le immagini che mostrano soggetti umani immersi nella vista di un particolare luogo o persone che vi si divertono sono più richieste dagli enti del turismo e dalle riviste. Non dimentichiamo però di farci firmare una liberatoria dai soggetti umani, possiamo anche includere noi stessi nella foto usando l’autoscatto, possiamo anche realizzare più scatti con e senza persone nella scena.

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